Ecco che mentre passeggiavo, all’improvviso ti ho rivista, e all’inizio quasi quasi non ti riconoscevo, perché per tanto tempo non ci siamo visti. Anche se non ti vedevo, sentivo comunque la tua presenza, la tua accoglienza che ti ha contraddistinta, ma non riuscivo purtroppo più a vederti di persona. Improvvisamente, da un giorno all’altro, tutti siamo dovuti rimanere chiusi in casa e si usciva di rado solo per le necessità primarie o per andare qualche volta in ufficio. Poi si restava sempre in casa, lavorando in smart working, facendo videochiamate, guardando la TV e cucinando… Già, è stato un periodo difficile, surreale, in cui d’improvviso ci siamo ritrovati tutti chiusi nelle quattro mura domestiche e l’unica finestra sul mondo era la TV, internet e la finestra dalla camera. E’ stato un periodo molto duro per tutti e sia per me che per te. Anche tu d’improvviso ti sei ritrovata da sola, senza nessuna compagnia, senza che qualcuno potesse venirti a trovare e stare con te. Eri in un silenzio surreale, tu che sei abituata a fare tanto rumore, ad essere allegra soprattutto alla sera, ti piace bere e stare in compagnia nei locali serali, ti piacciono tanto gli apertivi…già gli aperitivi… Quelli aperitivi che io ho conosciuto grazie a te. In quei giorni eri da sola anche nelle mattine in cui eri sempre indaffarata, tra il lavoro e i vari impegni quotidiani. Eri sempre immersa nel traffico, nelle lunghe code di auto in tangenziale, oppure ferma minuti negli incroci sotto ai semafori o nei mezzi pubblici. Durante quei giorni di lockdown, anche se non sembravi più tu, sei stata comunque forte e non hai perso quella voglia, ogni tanto, di cantare, di fare festa sui balconi e a stendere quei lenzuoli con la frase “andrà tutto bene”… “ ce la faremo”. Ci rendevi uniti nel tuo silenzioso isolamento. Io ogni tanto ti spiavo dalle web cam…ed eri comunque sempre bella e affascinante… Nel frattempo eri anche però molto triste perché vedevi tante persone, tue amiche, tuoi figli, molto tristi… Tra queste c’era chi combatteva tra la vita e la morte, chi faceva di tutto per aiutare gli altri. Avevi tanti tuoi amici, che pur avvolti nelle paure, hanno continuato a fare il loro lavoro e il loro dovere. Eri preoccupata per i più deboli, e per i tuoi amici che purtroppo non potendo lavorare, non sapevano come arrivare a fine mese. Ma tu con la tua forza, con il tuo spirito, che ti ha sempre contraddistinto, anche in quel silenzio surreale eri lì, regalando e dando speranza alla gente che ti conosce e che ti ama. Ci sussurravi che quest’incubo sarebbe prima o poi passato e saremmo ritornati piano piano alla vita normale. Finalmente in questa giornata calda d’estate, sotto un bel sole caldo, ti ho rivista. Di nuovo sorridente, certo avevi anche tu come me la mascherina e si vedevano gli occhi spaventati e di chi comunque ancora deve fare attenzione, perché la vita normale non è ancora arrivata, ma oggi finalmente ti ho rivista e tu hai rivisto me. Mi hai accolta come la prima volta, tanti anni fa, con un caloroso abbraccio… di quelli che ti dicono “non preoccuparti anche questa volta andrà tutto bene”. Io ti ho abbracciata e ti ho sorriso… ben ritrovata mia amata Milano.