Una sera mentre passeggiavo sul lungomare vidi una panchina vuota, di quelle posizionate verso il mare, così decisi di sedermi. La serata era molto piacevole, anche se c’era un’aria umida ed oramai era già buio. Però c’era la luce del lampione che illuminava con la sua luce calda, che riscaldava anche il mio cuore. C’era una magica tranquillità, in quel posto e nella mia anima. C’erano sedute su altre panchine in lontananza altre persone, ma io ero lì sereno con i miei pensieri. Le stelle si accendevano ad una ad una. Però nel cielo quella sera mancava la luna… Poi all’improvviso eccola che apparve e come per magia decise di sedersi accanto a me sulla panchina. Lei con tutto il suo splendore mi disse: “Cosa ci fai qui da solo?”. Ed io: “Niente mi rilasso e osservo il cielo pieno di stelle nella tranquillità di una bella serata sul lungomare. Tu piuttosto che ci fai qui accanto a me? Non dovresti essere in cielo?”. Lei mi guardò, poi fece un dolce sorriso e mi disse: “Sai col tempo mi sono stancata di essere sempre nel cielo ad illuminare le sere di voi uomini. Quasi sempre voi mi guardate e spesso però lo fate con un’aria di delusione. Non mi spedite più i vostri sogni.” Ed io: “Come non spediamo più i nostri sogni. Non è vero. Lo facciamo. E’ impossibile guardare la luna in cielo e non sognare. L’uomo questo lo fa da anni, anzi che dico, lo fa da millenni”. Lei mi guardò ancora con quell’aria un po’ dolce e sempre con quel sorriso mi disse: “Guarda oramai non è proprio così come tu dici. Spesso io sono in cielo e anche se sono splendente più che mai, mi faccio bella, tonda, bianca, rossa o in alcuni casi piccola a metà e chiedo anche perfino l’aiuto di una stellina per essere più bella, voi uomini non mi guardate o se lo fate lo fate con indifferenza, senza esprimere un desiderio o inviarmi un sogno. L’uomo ormai ha perso la voglia di sognare”. Io la guardai con aria perplessa e meravigliata e le dissi: “ Sei sicura di quello che dici? Dai non scherzare? Gli uomini e le donne hanno ancora sogni nel loro cuore da inviarti. Non ci credo, stai barando”. Lei questa volta mi guardò con un volto più serio e quasi malinconico. Notai perfino che le scese una dolce lacrima. Mi guardò e mi disse: “Sai voi avete ricevuto tante delusioni, e spesso non credete più ai vostri sogni. Più diventate adulti e più i vostri sogni svaniscono. Purtroppo non dovrebbe esserlo, ma è così. I bimbi credono tanto ai sogni, ma gli adulti oramai hanno perso il bimbo che è in loro e non credono più ai sogni.” Così io per consolarla ma soprattutto per spronarla a crederci ancora nel suo compito, nella sua missione da luna, le dissi: “Facciamo una scommessa. Se trovo uomini e donne che sanno ancora sognare, ti inverò il mio sogno ma tu dovrai essere lassù in cielo e dovrai farmi un cenno per farmi capire che hai raccolto il mio sogno.” Lei si asciugò la lacrima, mi sorrise e mi disse: “ Va bene, accetto la scommessa”. Dopo un secondo…puff! Non c’era più. Ero tornato ad essere solo su quella panchina. Così mi alzai e incominciai a camminare sul lungomare. Mentre passeggiavo vidi una coppia che si baciava, erano sereni, felici in quel momento e chissà quanti sogni avevano in mente. Poi decisi di allontanarmi dal lungomare e girovagare per la città. Mentre camminavo vidi dei bimbi felici che giocavano, dei genitori che portavano i loro figli per mano, una ragazza che portava il suo cane al guinzaglio, altri ragazzi che si rincorrevano per scherzare tra loro, in un bar amici che bevevano caffè e ridevano, una coppia davanti la vetrina di una gioielleria, una ragazza che era appena uscita da una chiesa. In quel momento vidi tanti uomini e donne che erano sereni, felici e pieni di sogni. Così decisi di inviare il mio sogno alla luna. Le chiesi di donare pìù amore e soprattutto la speranza della realizzazione dei propri sogni nel cuore della gente, facendo però attenzione a chi ha perso la voglia di sognare, a chi ha un dolore nel cuore, a chi ha attraversato o attraversa un brutto momento, a chi ha ricevuto varie delusioni nella vita, perché questi uomini e queste donne sono coloro i quali hanno più bisogno di speranza, e ritrovare quel bambino che è in loro e che ha la voglia di sognare. Così dopo aver inviato il mio sogno alla luna, decisi di tornare a casa. Mentre tornavo a casa, come per magia in cielo vidi la luna. Si era lei, era salita in cielo finalmente. Lei mi vide mi fece un occhiolino ed entrambi sorridemmo. Capì che il mio sogno era arrivato fin lassù ed in quel momento avevo gli occhi di un bambino mentre la guardavo.