Ecco che mi affaccio alla finestra, guardo il mondo, il cielo azzurro, il sole, i palazzi e così decido di uscire, di andare a fare due passi… si esco a fare due passi per la mia città. Mi vesto e indosso un giubottino perché l’aria frizzantina di inizio autunno si fa sentire e incomincio il mio viaggio… già il viaggio… perché in fondo i viaggi non sono solo quelli che si fanno in giro per il mondo, in treno, in aereo, nave o auto, spesso i viaggi sono anche quelli che si fanno a piedi anche solo nel proprio quartiere, se si ha spirito di osservazione, e si provano sensazioni particolari… Decido anche di ascoltare la musica durante la mia passeggiata, durante il mio viaggio indosso gli auricolari e scelgo la mia musica, quella che mi emoziona di più, quella che a ognuno di noi trasmette emozioni particolari, ognuno con la sua, ma quella che ti tocca il cuore e l’anima. Così tasto play e via… Ecco che osservo le strade del quartiere, hanno messo le bandierine colorate tra i palazzi, si avvicina la festa di quartiere, quelle feste tradizionali che per fortuna ancora esistono anche nelle grandi città, che molti dicono di essere fredde ma che in realtà non è così… perché se la vivi intensamente ti accorgi che la freddezza può essere solo nel cuore di alcune persone, ma non nelle grandi o piccole città. Anche qui, in un quartiere di una grande metropoli, incontri visi che conosci, sorrisi, saluti, c’è il bar, il barbiere, la farmacia e ti sembra di essere in quei paesi e piccole città in cui sei vissuto da piccolo e da ragazzino. Nell’aria si respira un buon odore… strano vero? Un buon odore anche in una grande metropoli con lo smog? Eh si, si può respirare un buon odore di autunno che è alle porte, che ti ricorda di quando si tornava da scuola all’ora di pranzo, con zaino in spalla, oppure quando ci si rivedeva con gli amici da ragazzi davanti ai bar per un aperitivo di sabato mattina. Ecco che arrivo al parco, con i bimbi che giocano, gli anziani seduti alle panchine e io che continuo la mia passeggiata con la mia musica, sotto il sole di settembre e attraverso un piccolo viale alberato. Li sotto quell'ombra si respira ancora quel buon profumo, quel profumo di bei ricordi, il viale incomincia ad essere pieno di foglie, le prime foglie marroni che incominciano a cadere. Poi c’è una dolce ragazza con un cagnolino che passeggia e poco avanti si incrocia con una mamma e un bimbo, il bimbo preso dalla curiosità si avvicina al cagnolino per accarezzarlo. Il bimbo, inizialmente è impaurito però si avvicina, quando incomincia ad accarezzarlo ride e dopo la paura iniziale non vuole finire più di accarezzarlo e anche il cagnolino contento si fa accarezzare. In quel momento penso a quanto sia importante mantenere da adulti quella curiosità di bambini, che noi tutti abbiamo avuto, ma che spesso perdiamo o ce la dimentichiamo. Bisogna continuare a guardare il mondo e i rapporti umani con la curiosità di un bambino, ma ovviamente con occhi di adulto. Magari spesso, inizialmente, possiamo anche essere impauriti ma poi quando ci avviciniamo, la tocchiamo con mano e ci piace, quel momento vorremmo che non finisse mai, pensate quindi a cosa ci saremmo persi senza quella curiosità di bambino. Continuo la mia passeggiata, le canzoni scorrono e scorrono i miei pensieri. Passo davanti una chiesa, la guardo, nello spiazzale antistante non c’è nessuno, la grande porta di ingresso è chiusa ma quella piccola no, così decido di entrare. Per buona educazione ma soprattutto per rispetto, tolgo gli auricolari, disattivo la linea mobile dello smartphone ed entro… non sto entrando in un luogo deserto anche se senza persone, ma entro in una Casa dove c’è una Presenza importante che ti aspetta e come si dovrebbe fare quando si è in compagnia con la gente, per rispetto di chi è con te devi dargli la giusta priorità. Rispetta chi è con te, chi è accanto a te veramente e non chi potrebbe esserlo solo virtualmente. Di lato all'ingresso della chiesa c’è un icona sacra, mi avvicino accendo una candela e si fa una chiacchierata intima col Signore, colui che comunque ti ascolta sempre anche quando sei in silenzio e non ti ascolta solo lì ma ovunque tu sia e qualunque cosa tu stia facendo. Dopo un po’, come sempre per educazione e rispetto, come si fa prima di andar via da una casa, faccio un saluto, un segno di croce ed esco dal luogo sacro. Continuo la mia passeggiata, auricolari, tasto play e via… Davanti a me c’è una coppia di anziani che si tengono per mano e vedo che camminano piano piano, lentamente in una città frenetica, una città fatta di tanti giovani e persone sicuramente più giovani di loro che corrono, tutti indaffarati anche di sabato, mentre loro i due anziani mano nella mano continuano a camminare lentamente segnano il passo. Spesso siamo presi dalla fretta, la voglia di correre, quella che spesso ci fa “cadere”, invece dovremmo alcune volte fermarci e rallentare, fare alcune cose, soprattutto quelle più importanti lentamente, gustarci i momenti, quelli belli, quelli che non torneranno più e forse saremo come quei due signori anziani che mano nella mano hanno percorso la loro vita insieme e che nonostante il mondo intorno a loro corra velocemente, loro insieme seguono il loro passo sincronizzato e lento, ma soprattutto insieme mano nella mano. Quella passeggiata che pensavo dovesse essere breve, invece diventa lunga, anche perchè è un piacere percorrere le strade e i pensieri, così continuo ancora la mia passeggiata, tra la gente, tra i palazzi e i negozi. Il sole incomincia a calare, le giornate incominciano ad accorciarsi. L’aria diventa sempre più fresca ma comunque piacevole. Squilla una notifica allo smartphone… un messaggio che banalmente è un semplice messaggio digitale ma in realtà è molto di più… è una presenza vicina anche se lontana… è un pensiero di una persona… una persona che in quel momento ti ha pensato e ti ha scritto e le distanze in quel momento è come se si annullassero. Alzi gli occhi al cielo e lo vedi che pian piano diventa sempre piu’ scuro, si avvicina la sera e forse è il momento di rientrare per la cena. Mentre rientri lungo la strada verso casa, guardi nuovamente il cielo e vedi una mezzaluna con la sua stella e in quel momento hai un senso di serenità, di tranquillità, un simbolo di Dio che ti guarda da lassù… che guarda tutti noi da lassù in quel momento, ed è come se stesse osservando i nostri comportamenti, ascoltasse i nostri pensieri e alcune volte può diventare anche un ponte che unisce persone lontane… la luna… una stella, così lontane possono unire i cuori di persone così vicine. Oramai è sera, entro in casa, accendo la luce, mi cambio, accendo lo stereo, incomincio a prepararmi per la cena ma mi siedo sul divano e prima di cenare ascolto ancora la musica, quella del cuore, ripenso alla mia passeggiata nel mio quartiere ma poi come per magia e d’incanto mi accorgo che in realtà non sono uscito veramente di casa… ma ho solo portato il mio cuore a fare una passeggiata tra i miei pensieri.